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Vera Primavera

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In un bel paese, dopo la seconda guerra, vivevano due coniugi di anni oltre i sessanta, Gustavo e Franca, senza figli e con pochi parenti. Nella vita lui era sindaco e lei maestra elementare, ora tutti e due in pensione. Avevano fatto un bel conto in banca e volevano fare qualcosa di bene; che organizzare? In pieno accordo hanno deciso di organizzare il ballo delle diciottenni.

Manifesti ad altri paesi, un salone dal comune, un'orchestra con rinfresco, le coppie erano 25. Si è incominciato con il valzer Danubio blue; le ragazze in abito bianco lungo, e i ragazzi con abito scuro. Tanti erano in divisa, era il fior fiore della gioventù.

Mentre tutti avevano scelto la loro donna, una coppia non si era decisa. Lui, 22 anni, timido, figlio di buona famiglia; lei Vera, la prima volta che si trovava con tanta bella gente; ma finalmente anche loro timidamente hanno fatto il primo giro, riuscito bene e poi hanno fatto coppia fissa con altri balli speciali e nel tango sono stati applauditi e hanno avuto il premio che era in palio.

"Signorina il suo nome?" "Vera. E lei?" "Luciano"

I due giovani sono rientrati nelle loro case tenendo caro questo felice incontro; difatti Vera, due giorni dopo, ricevette un profumato biglietto: "Gentile signorina, è stata per me la prima volta che ho ballato con lei, Signorina Vera; chi sa se le fa piacere mettere prima avanti a Vera e la chiamerò Primavera! Ben distintamente la saluto, Luciano".

A questa ultima parola, contenta e felice si è messa a ballare da sola pensando che subito gli avrebbe risposto: "Gentile Luciano, mentre la ringrazio per avere allungato il mio nome con Primavera, il suo io lo accorcio chiamandolo Luci. Lei mi ha dato nella mia vita questa luce che illumina la mia stanza anche se è buia, facendomi vedere la sua figura ovunque, sulla parete e sul soffitto! Ricambio affettuosi saluti, Primavera"

Le lettere si sono moltiplicate finché Luci ha voluto un appuntamento al suo paese, Corinaldo, avanti alla chiesa della santa vergine Maria Goretti. Nel vedersi a tutti e due gli ridevano gli occhi. Luci stava per baciarla, ma dietro di essa c'era sua madre. Così sono entrati in chiesa, hanno passeggiato per il paese e si sono promessi di rivedersi ancora; ma intanto era nato un grande amore, confermato da altri bigliettini profumati. Si vedevano spesso.

Dopo circa due anni hanno stabilito il loro matrimonio, il 21 marzo, primo giorno di primavera. Essa con abito bianco e lungo velo sembrava un angelo. Lui in divisa da allievo ufficiale era bellissimo. La cerimonia fu celebrata nella cittadina della sposa, a Corinaldo, e per essa il testimonio è stato Gustavo mentre per lui lo è stato la signora Franca. Il pranzo fu servito nel salone comunale dove si erano incontrati; alla fine, con un grande applauso "Viva gli Sposi!" e con un giro di valzer si è conclusa festosamente la cerimonia.

Dopo qualche anno è nato un bel maschietto. Il nome? "Ho scelto" disse essa "il nome di mio padre, Edoardo" Ma l'amore fioriva sempre serenamente finché., ... "Luci, sono incinta", "Bene", rispose "se femmina, avrà il nome di mia madre, Nazzarena".

Il tempo, come tutte le cose non si è mai fermato, tanto che passati i loro 50 anni una bella giornata di mezzo estate, con i loro 4 nipotini hanno raccontato tutto di come si sono conosciuti. "Sembra", disse il più grande, "una fiaba!". "Una bella fiaba!" ripetevano i più piccoli, e ricoprendo i Nonni con tanti bacini, saltando sopra le loro gambe, dissero in coro: "Grazie Nonno Luci e Nonna Primavera!!!"

 di Edoardo Persi