Ho
ascoltato il silenzio antico
È_da
tempo
Che non lo ascoltavo
Il silenzio
Antico
Profondo
Vero
Amico
Nessun rumore
Nessun suono
Nessuna voce.
Non rombo di moto
Lontano
Né schiamazzi di
giovani
Ebbri di vino e di
libertà
Vicino
Non ultrasuoni
Di turbojet lassù in
cielo
Né latrati di cani
rabbiosi
Quaggiù sulla terra
Solo il silenzio
Il silenzio amico
Voce di Dio.
Si placano i pensieri
Tumultuosi
In questo silenzio
Antico
Mentre scende la notte
profonda
Trapunta di stelle
Anche il mio cuore
Respira piano
In questa quiete
agostana
All'antico Eremo di
Assisi
E al risveglio
Un dolce stormir di
fronde
Un cinguettare allegro
Tra i boschi di pini
Un raggio di luce che
T'inebria
E ti dona pace.
Eremo di Mora (Assisi 28 agosto 2000)
Piergiorgio
Sanchioni |
La porta
Cammino
veloce
lungo il muretto del vicolo deserto,
la Rocca mi segue
amica.
Passo l'arco, mi assale
un lieve affanno,
la porta di legno al
numero 10
aspetta muta,
immobile,immutata.
I colpi del batacchio
risuonano 'forte,
riempiono il vicolo col
loro rumore,
fino alla curva, là in
basso.
Silenzio... riprova...
silenzio,
l'affanno cresce, il
cuore è in tumulto.
D'istinto spingo,
delicatamente,
la porta lentamente si
apre.
Silenzio...ancora
silenzio,
il corridoio è buio.
Entro, qualche passo,
mi fermo,
qualche attimo, non cl
sono più
né corpo né mente.
Alcuni visi dal fondo
del corridoio
vengono verso la porta,
sono volti sereni,
sorridenti, felici:
la zia dolce e minuta,
lo zio scherzoso e
generoso,
la mamma amorosa,
la nonna poco conosciuta.
Poco più indietro, in
leggera ombra
la zia cicciotella
ospitale,
la cugina sempre
allegra
vicina al marito
semplice e cortese.
Altri visi conosciuti
del piccolo mons avium seguono.
Tutti passano oltre,
torna il buio.
Torno nella realtà viva
della mia dimensione,
ricordo chi ho visto.
L'amore ci ha fatto
incontrare
per non dimenticare.
L'emozione mi sommerge,
sorrido di gioia
lentamente esco e piano
chiudo la porta.
il sole del vicolo mi
scalda il corpo,
scendo verso la curva
in basso.
Ora non sono solo, loro
sono con me,'
cammino, sorrido, poi
rido di gioia,
d’improvviso corro,
corro nel cielo terso,
pieno di luce e
d'azzurro.
Cesare Del Bosco
(A Vittorio con tanto affetto Cesare)
|
I miei propositi
Quante volte
Signore
ti ho promesso
di cambiare vita.
Eppure sono un
cuore gelido
che non si
scioglie
neppure sotto
la maggiore calura.
Però il cuore
mi dice
che verrà il
giorno che sarò
un uomo
diverso,
un uomo come
vuoi Tu che io sia.
Sei Tu che me
lo prometti
perché non
neghi mai a nessuno
ciò che con
slancio vibrante ti chiede.
O beata
speranza sostienimi
fino al momento
della liberazione,
in nome di Dio
Benedetto
e della Sua e
Nostra
Santissima
Madre.
Zeno Fortini |
Invocazione alla Vergine
Questo
mio eterno peregrinare
che non è
eterno.
Eppure io ti
voglio avere sempre
sulle labbra e
nel cuore,
ora che mi sento
privo di forza
e vigoria.
Ma tu ristori
gli afflitti,
madre di Gesù e
madre nostra,
e quando
l’animo più dispera,
tu lo ristori
del tuo sorriso
e della tua dolcezza.
Madre che mi
sei stata
custode amorosa
fin da bambino,
non mi dimenticare
e a sera,
nonostante i miei dolori
dormirò il
placido sonno del giusto.
Zeno Fortini |