Ancora una
volta è dai nostri settantenni che dobbiamo prendere esempio per riuscire a
trascorrere una giornata in allegria e compagnia di amici, coetanei e
ricordi. L’ultima domenica di luglio si è svolta per il secondo anno la
“rimpatriata” dei nati negli anni 1930-1931-1932-1933-1934, originari dei
Comuni di Mondavio e Orciano. Con il pretesto di un pranzo, perché si sa:
con le gambe sotto il tavolo si ragiona meglio, oltre duecento persone tra
settantenni e i loro famigliari hanno dato vita ad una atmosfera carica di
gioia e di gratitudine. La gioia la si poteva leggere negli sguardi, nelle
loro parole che anche se provenivano da volti differenti avevano la stessa
intensità, la stessa armonia a testimonianza di una gioventù trascorsa
veramente insieme; condividendo le sofferenze, le difficoltà, le gioie.
Mondavio non era
che a pochi minuti a piedi da Orciano, molti di più di quelli che ora noi
impieghiamo con l’auto, eppure loro sapevano sentirsi più vicini. L’unione
tra le famiglie, tra conoscenti non era limitata al solo saluto come
facciamo noi oggi, ma era basata su un rapporto di condivisione, di aiuto
reciproco, nel bene e nel male.
Questo è quello
che riuscivano a trasmettere in quella sala di ristorante a noi famigliari,
altrimenti come si spiega che nonostante i settanta anni portati sulle loro
spalle sono stati capaci a riunire oltre duecento persone quando nelle
famiglie di oggi a stento si riesce a radunare tutti i componenti di una
famiglia attorno al tavolo la domenica?
Oltre la gioia
c’era la gratitudine: quella di avere la possibilità prima di tutto di
esserci e di esserci con quello che, anche patendo la fame, andando a
lavorare all’estero, nei nostri campi o nelle fabbriche, hanno saputo
costruire: la loro famiglia e le loro amicizie.
Quante volte
diamo per scontato qualcosa che invece è un dono avere!
La giornata è
trascorsa tra musiche, balli e brindisi, resa ancora più solenne dalla
presenza delle autorità civili e religiose di entrambi i Comuni.
La società di
adesso riesce a racchiudere dati e informazioni in un computer; i nostri
settantenni forse non ci riescono, ma riescono a racchiudere un ventesimo di
secolo in una stanza.
Un augurio e un
grazie ai nati nel 1930, 1931, 1932, 1933, 1934.
Una
famigliare.

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