Pagina Precedente La settimana di preghiera per l'unità dei Cristiani
(a Fano)
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La Veglia ecumenica celebratasi in cattedrale a Fano sabato 22 gennaio non è stata una liturgia a sé stante, essa ha costituito il culmine solenne della Settimana di preghiera per l’unità visibile delle chiese cristiane cui hanno dato vita molte comunità della diocesi nelle loro parrocchie, nei monasteri, negli istituti religiosi, nei movimenti, nelle famiglie. Questo popolo diocesano non è rimasto disperso, si è mosso, ha percorso qualche chilometro per giungere intorno al proprio Vescovo e con lui condividere la celebrazione della Parola e momenti di preghiera con le Delegazioni di altre Chiese cristiane giunte da molto più lontano, da Caransebes, St Albanas, Redburn, Bishop’ Stortford, Ancona, Iesi, Albania.

Il Vescovo ortodosso Laurentiu Stresa, quello anglicano Robin Smith, il Decano della Cattedrale di St Albans Jeffrey John con i propri delegati e Padre Joan Toba della Comunità romena ortodossa nelle Marche, il Pastore avventista Giovanni Caccamo, Don Patrizio Santinelli missionario cattolico in Albania hanno partecipato alla Veglia insieme al Vescovo Vittorio per pregare Cristo fondamento unico delle Chiese cristiane e della loro fede; per dare testimonianza del proprio desiderio di unità fra i cristiani di ogni confessione, per mostrare la propria fraternità e rendere visibile, per quanto imperfetta, l’unità delle loro Chiese con la nostra. La loro presenza alla Veglia chiede alla nostra Chiesa moti di unità con le loro Chiese.

Il rito ecumenico ha avuto nella lettura del brano dalla Prima Lettera ai Corinzi di San Paolo (3,1-23), della pagina dal Vangelo secondo Matteo (7,24-27) e poi nella recita comune del Credo niceno i suoi momenti più significativi. La proclamazione della Parola di Dio e le riflessioni da essa scaturite hanno fatto udire le varie lingue dei convenuti, diversità presto annullatesi nella spiritualità e nella fede comune che muoveva le diverse voci. Le considerazioni sui due testi offerte dai Vescovi romeno e inglese e dal Decano anglicano hanno tutte, con parole e argomenti diversi, posto l’accento su Cristo unico fondamento della Chiesa e sull’esigenza di superare in Cristo tutte le divergenze e divisioni che su tanti problemi già affliggevano la Chiesa di Corinto e a tutt’oggi non hanno mai smesso di affliggere i cristiani d’ogni tempo e luogo. I due testi restano attualissimi: vivere gli insegnamenti di Gesù è per i cristiani la sola via da percorrere, via che si rivela poi quella dell’amore, della carità, dell’unità in Cristo con tutti gli uomini.

A rendere la liturgia ecumenica toccante e festosa hanno contribuito la musiche e i canti offerti dai Maestri Don Marco Mascarucci, Stefano Vagnini, Stefano Baldelli e dai bravissimi cori “Gospel”, “Mezio Agostini”, “Polifonico Malatestiano”, “Jubilate” di San Lorenzo in Campo e Fratterosa.

Per i cristiani della nostra diocesi la Settimana di preghiera, la Veglia ecumenica, gli incontri di preghiera pomeridiani nella chiesa di San Tommaso e quelli con le delegazioni e le comunità religiose avuti nei monasteri di Urbania e di Fonte Avellana, nelle parrocchie di Santa Famiglia e Santa Maria Goretti hanno reso questi giorni un buon momento che varrebbe la pena, secondo l’auspicio del Vescovo Vittorio, si prolungasse ed elevasse nei nostri cuori durante tutto l’anno e sempre ci facesse sentire uniti ai cristiani di tutto il mondo a prescindere dalle loro denominazioni e da ciò che, riguardo alle loro Chiese, ci distingue e separa, che è infinitamente più piccolo rispetto a ciò che ci unisce e rende loro fratelli: Cristo morto e risorto per tutti gli uomini, senza distinzioni. E varrebbe la pena che questa esperienza aiutasse i cristiani della diocesi ad aprirsi maggiormente allo spirito ecumenico fino a farlo proprio e servirlo nella propria formazione e maturazione di fede, nelle attività ecumeniche delle parrocchie, dei monasteri, della diocesi.

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