"Quando
si vuole imparare qualcosa non si legge un libro, piuttosto si parla con
qualcuno" dice l'anziano e saggio Hibrahim ad un bambino, suo compagno
di viaggio. E si impara ancora di più se si ha la fortuna di ascoltare
qualcuno che è molti passi più avanti di noi, perché è partito molti
anni prima.
Io
ho questa fortuna tutte le volte che vado all'RSA di Mondavio, a trovare gli
anziani, cercando di fare loro un po' di compagnia, e ricevendo molto più
del tempo che tolgo alle mie cose quel
pomeriggio.
Cresco
un pò di più ogni volta grazie a queste persone più avanti di me,
ascoltando le loro storie, a volte senza bisogno che parlino.
Ci
sono persone a cui il tempo ha tolto la capacità di parlare e ammetto che
le prime volte pensavo che le loro storie fossero costrette a rimanere
dentro di loro, perché la voce non avrebbe potuto raccontarle.
In
realtà era in me che doveva ancora nascere la capacità di ricevere.
Non
i loro, ma i miei occhi erano inabili, aspettando solo un movimento delle
labbra e le mie orecchie cercando solo suoni per poter comunicare.
Piano
piano m`hanno resa capace di capirli. Già dai loro corpi ho letto storie di
tanti decenni, disegnate sulla pelle, più sottile, sui capelli più radi e
chiari, incise sulle ossa, più fragili. Già dai loro movimenti lenti, o
impercettibili, privi dell`irruenza giovanile ma non della fermezza, ho
riconosciuto e apprezzato un tempo più dilatato e un ambiente più
silenzioso.
Lo
stesso ha ritrovato accompagnando gli anziani a Loreto quest` estate con
l` Unitalsi. Quattro giorni d` agosto con
tanti coetanei a dare le nostre energie e la nostra compagnia a tante
persone prima sconosciute, sentendole diventare in poche ore familiari.Tutte
le volte che incontro qualcuno il percorso ricomincia; uso i miei sensi per
conoscerlo e se non li abbiamo tutti in comune,basta volerlo e ci si capisce
comunque.E` proprio quando l`altro dispone dei sensi in modo diverso che
può descriverti un mondo nuovo. Capisci che il tuo è solo un modo, tra i
tanti possibili,di percepirlo, i tuoi problemi sono solo una piccolissima
parte di tutti i problemi e la tua vita è solo una delle tante vissute. E
se è più facile, di sicuro non perché te lo sei meritato.Stando vicina ad
una persona che non può vedere, o sentire, o parlare, o gesticolare,
capisci che perdono di senso tutti questi termini.
Si
può comunicare. Basta avvicinare i nostri modi diversi di farlo. e questo
che voleva farmi capire un mio amico, che con gli occhi non può vedermi,
quando mi ha detto; ti ho visto alla cena quella sera...
Io
ve lo consiglio, a tutti,di trovare un pò di tempo per dare la propria
compagnia e il proprio affetto anche a persone che ancora non conoscete.
è
in questo modo che io ho imparato a ricevere.
Valentina
P.