Vergine
Santa,
ho
fissato il tuo volto
sulla
lastra di zinco che io,
umilmente
e con passione,
ho
inciso.
Non
è bello,
come
l’ ho immaginato;
non
è dolce,
come
l’ho sognato;
non
è completo,
com’
è il tuo.
Ma
lo sguardo
verso
tuo figlio
è
proprio dolce e materno.
I
tuoi occhi sono
sempre
consolatori
anche
quando
l’animo
si perde
nei
meandri bui
della
vita umana.
Ti
danno carica,
ti
spronano,
ti
consolano:
sono
occhi di mamma.
Or
che non ho più
quella
terrena
mi
sei diventata
sempre
più mamma.
Or
che non son più giovane,
penso
a Te,
come
quando ero bambino,
a
Te confido
le
mie angosce,
i
miei dolori:
sei
gioia e pace
Giancarlo
Bugarin
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