Ho
cantato la bellezza e l'amore,
le
piante soffuse d'arcobaleno,
nella
terra ho ritrovato
la
leggenda del tuo nome;
e
nel cielo i brividi del tuo amore
m'hanno
fatto vibrare
come
un virgulto
scosso
dalla brezza.
Sei
stata sorgiva che zampilla
e
rinfresca;
i
miei nodi si sono disciolti
quando
ti ho veduta;
nel
giaggiolo che s'apre
alla
rugiada
ti
ho sempre
di
nuovo riconosciuta
madre
mia,
sei
tu la donna che ho amato
ogni
giorno di pių;
forse
pių forse meno
e
comunque ogni istante
m'hai
tenuto per mano.
E
ora ti cerco,
per
questo pių di prima a te anelo
anche
se so che non mi lascerai
perchč
nel tramonto č stampato
il
tuo amore,
nell'aurora
stilla il tuo candore
e
l'aquila vola con te verso il sole.
Zeno
Fortini