Pagina Precedente

Il pianeta bambini

Pagina Successiva

I bambini sono una grande risorsa per tutti e costituiscono l’architrave su cui appoggia il futuro della società. Per questa e per altre ragioni vanno tutelati, educati e messi nella condizione di vivere in serenità quel loro delicato passaggio della vita che andrà poi ad incidere profondamente nell’età adulta.

Sono le famiglie che in primo luogo devono adoperarsi per favorire la crescita e lo sviluppo psico-fisico dei bambini. Sbagliano quei genitori che, presi dal ritmo incessante del lavoro o, a volte, per semplice negligenza delegano l’educazione dei propri figli ad altri facendo loro mancare il calore e l’affetto che solo una famiglia coesa e responsabile riesce a dare. Cadono altresì nell’errore quei genitori che in buona fede si affidano alla sola scuola ritenendola l’unica istituzione capace di provvedere all’educazione.

Gli esperti sostengono che le famiglie e la scuola devono lavorare all’unisono per ottenere validi risultati e per non lasciare vuoti educativi che si rivelerebbero dannosi nel futuro. La parola d’ordine è dunque una sola, chiara ed eloquente: “impegno”. Intendendo dire con ciò che tutti devono prestarsi per il bene dei bambini senza se e senza ma, spinti dalla ragionevole consapevolezza che creature amabili e indifese hanno comunque il diritto all’attenzione incondizionata.

Le cronache di tutti i giorni narrano di episodi spesso agghiaccianti che vedono coinvolti i bambini: botte, abusi sessuali, obbligo all’accattonaggio, per non parlare della compravendita degli stessi alla pari di una qualsiasi merce. Ma, come dice il detto popolare: “le disgrazie non vengono mai da sole”, dove c’è più povertà più drammatica risulta essere la condizione dei bambini. Secondo l’ultimo rapporto dell’UNICEF (emanazione della Nazioni Unite), sono 180 milioni i bambini costretti a lavorare e 140 milioni quelli che non sanno cosa sia una scuola. E senza un’istruzione di base non è possibile una crescita normale anzi aumenta la possibilità che i minori vengano reclutati dalla cosiddetta industria del malaffare.

Le statistiche parlano di questo ed altro ed illustrano situazioni gravissime, mentre i dati positivi sono una minoranza. “Così va il mondo”, potrebbe dire qualcuno, magari mostrandosi indifferente alle iniziative di coloro che lavorano per migliorare la situazione. Dunque tutti, a qualsiasi titolo, siamo chiamati ad operare per il bene dei bambini.

Marco Fiorelli