Il Vescovo Trasarti nomina don Giacomo Ruggeri,
vice direttore de "il nuovo amico" e responsabile
delle pagine diocesane di Fano
"il
nuovo amico" è lo strumento che la Chiesa di
Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola ha per “farsi sentire”, per leggere gli
avvenimenti alla luce del grande Avvenimento: l’incarnazione del Figlio di
Dio. C’è un cambio di responsabilità nella Redazione di Fano. Ringraziamo il
Dott. Enzo Uguccioni per la lunga collaborazione come Vice Direttore del
Nuovo Amico e come responsabile della Redazione di Fano, per l’impegno
competente profuso nel faticoso, talvolta solitario, ma necessario e inutile
lavoro dell’informazione in Diocesi. Grazie al Dotto Uguccioni per le
notizie-eventi raccolte e narrate della Chiesa Fanese. Grazie per
l’attenzione creata intorno a tante espressioni della vita diocesana. Don
Giacomo Ruggeri, ora, assume con tale nomina la responsabilità di Vice
Direttore generale del Nuovo Amico e come responsabile delle pagine fanesi:
il giornale sviluppi l’espressione collegiale di tutta la Diocesi attraverso
collaborazioni vaste e rappresentative, attraverso sinergie necessarie e
intelligenti con il sito della Diocesi e vari media presenti nel territorio.
Le nostre pagine non sia una registrazione acritica di eventi e avvenimenti,
bensì “laboratorio pastorale”, provocazione, luogo di dibattito e confronto
ecclesiale.
A Don
Ruggeri lo attende un lavoro di ritessitura della tela delle comunicazioni e
precisamente:
-Stabilire
una nuova qualità della comunicazione all’interno della comunità ecclesiale
e con coloro che se ne sono allontanati, con la consapevolezza delle
difficoltà di interagire tra operatori pastorali, laici e sacerdoti.
-Fare in
modo che la testimonianza della comunità cristiana possa divenire luce
comunicativa e lievito fecondo nella storia e nella società.
-Farsi
presenti nel territorio, intervenire sulle opinioni, sulle scelte e le
azioni del proprio ambito vitale. Il credente possa contribuire alla
creazione di una migliore società sulla base dei suoi valori cristiani.
-Saper
narrare ciò che contraddistingue il proprio essere credenti e i progetti
della comunità. Ciò comporta l’individuazione di persone in grado di parlare
della Chiesa nel linguaggio dei media e di parlare della cultura pubblica in
modo che anche gli operatori pastorali possano capire. Capacità comunicative
tali da presentare la posizione della Chiesa in maniera concreta e al tempo
stesso favorendo l’attenzione alle sue scelte, indicazioni, principi e
valori.
-Esprimere
una lettura cristiana ed ecclesiale dei grandi avvenimenti sociali,
culturali, politici, ambientali e di cronaca del nostro territorio.
-Permettere
la comunicazione tra i grandi centri urbani e la periferia (zone montane,
piccole comunità, paesi ai confini della Diocesi).
-Far
parlare, dialogare, dibattere e stimare le Associazioni, i Gruppi e i
Movimenti in modo da poter “camminare assieme”.
È una
impresa di tutti.
Buon lavoro.
23 gennaio 2009, S. Francesco di Sales
Armando Trasarti Vescovo
da “il
nuovo amico” |