Eri
in tempesta
quando
per la prima volta,
tenuto
in mano dalla mia zia,
mi
rivelasti il tuo volto, o mare.
E io
che con tutte
le
forze
volevo
incontrarti,
ho
sentito, dentro,
spezzarsi
una molla
a
lungo tesa.
Ma
ora vibri
con
le tue corde azzurre
che
spargono nell’aria chiara
musica
di gabbiani
e
note melodiose
di
magia.
Intenso
come il desiderio
batti
sempre più nel cuore,
o
mare,
con
quel volto di giovinetta,
che
sulla rotonda
stringe
la ringhiera
mentre
i capelli
giocano
col vento
e
sulle tempie disegnano
la
storia bella
di
un’adolescenza intatta.
Zeno
Fortini
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