Il matrimonio può definirsi il coronamento di un
desiderio che ha accompagnato la coppia nel periodo dell’ “innamoramento” ed
il giorno della sua celebrazione il più bello, in cui si assume solennemente
l’impegno di volersi bene per tutta la vita, nella “gioia” e nel “dolore”.
Si, perché, purtroppo, il matrimonio dovrà affrontare un percorso
accidentato, ove a momenti di gioia si alterneranno momenti di tristezza, di
difficoltà e di tensione. E questa realtà ineluttabile deve essere gestita
dalla coppia con tutte le sue energie positive, per poter godere dei momenti
felici ed affrontare uniti quelli che impongono sacrifici.
Elemento essenziale per raggiungere questo obiettivo è
il “reciproco rispetto”, inteso nella sua più ampia accezione.
Rispetto della personalità, dei desideri, delle
aspettative, delle proposte, delle opinioni e quant’altro. Rispettare per
poter esigere rispetto. Ciò significa l’esclusione di ogni “pretesa” non
condivisa dal partner, nella presunzione che sia valida soltanto la propria
opinione per la soluzione dei problemi. Questi vanno risolti attraverso un
esame pacato ed approfondito e quindi da non affrontare mai nei momenti di
tensione, certamente ostativi alla soluzione degli stessi.
Le reciproche giustificazioni vanno esaminate con la
predisposizione ad un risultato condivisibile. Una “fiammella” ha bisogno di
essere alimentata continuamente per non farla spegnere. Così è l’amore, che
per restare vivo ha bisogno di premure, attenzioni e comprensione. Esprimere
reciprocamente gioia per ciò che gratifica e fa felici e solidarietà sino
alle lacrime nei momenti difficili e dolorosi. Essere ottimisti, per quanto
possibile. Non nutrire dubbi e sospetti, ma eliminarli parlandone.
I FIGLI: rappresentano indubbiamente l’obiettivo
primario di ogni coppia.
Senza loro il matrimonio resta incompleto e perde,
quindi, valore.
La madre che porta in grembo il suo figlio gode del
miracolo della vita e ne gioisce. Il padre segue in trepida attesa il nuovo
evento. Il primo gemito del bambino scuote nel profondo il babbo e la mamma,
con commozione, trepidazione e gioia immensa. I figli, quindi, sono dei
tesori da conservare come gioielli negli scrigni, anche se gestirne la
crescita è cosa ardua. Il mestiere di genitore è tutt’altro che facile. La
coerenza è un buon sostegno e non dovrà mai mancare. Tutte le premure e le
migliori attenzioni possibili, ma anche fermezza e severità quando
necessarie. Sin dall’infanzia il bambino deve iniziare a percepire il valore
della presenza dei genitori e l’importanza del loro comportamento proteso
verso il suo unico bene.
Concludo queste mie brevi riflessioni con l’auspicio
che Vi siano d’aiuto ed augurandovi ogni bene
|