Pagina Precedente Il matrimonio
Brevi riflessioni per gli sposi novelli di Ilario Pantaleoni
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Il matrimonio può definirsi il coronamento di un desiderio che ha accompagnato la coppia nel periodo dell’ “innamoramento” ed il giorno della sua celebrazione il più bello, in cui si assume solennemente l’impegno di volersi bene per tutta la vita, nella “gioia” e nel “dolore”. Si, perché, purtroppo, il matrimonio dovrà affrontare un percorso accidentato, ove a momenti di gioia si alterneranno momenti di tristezza, di difficoltà e di tensione. E questa realtà ineluttabile deve essere gestita dalla coppia con tutte le sue energie positive, per poter godere dei momenti felici ed affrontare uniti quelli che impongono sacrifici.

Elemento essenziale per raggiungere questo obiettivo è il “reciproco rispetto”, inteso nella sua più ampia accezione.

Rispetto della personalità, dei desideri, delle aspettative, delle proposte, delle opinioni e quant’altro. Rispettare per poter esigere rispetto. Ciò significa l’esclusione di ogni “pretesa” non condivisa dal partner, nella presunzione che sia valida soltanto la propria opinione per la soluzione dei problemi. Questi vanno risolti attraverso un esame pacato ed approfondito e quindi da non affrontare mai nei momenti di tensione, certamente ostativi alla soluzione degli stessi.

Le reciproche giustificazioni vanno esaminate con la predisposizione ad un risultato condivisibile. Una “fiammella” ha bisogno di essere alimentata continuamente per non farla spegnere. Così è l’amore, che per restare vivo ha bisogno di premure, attenzioni e comprensione. Esprimere reciprocamente gioia per ciò che gratifica e fa felici e solidarietà sino alle lacrime nei momenti difficili e dolorosi. Essere ottimisti, per quanto possibile. Non nutrire dubbi e sospetti, ma eliminarli parlandone.

I FIGLI: rappresentano indubbiamente l’obiettivo primario di ogni coppia.

Senza loro il matrimonio resta incompleto e perde, quindi, valore.

La madre che porta in grembo il suo figlio gode del miracolo della vita e ne gioisce. Il padre segue in trepida attesa il nuovo evento. Il primo gemito del bambino scuote nel profondo il babbo e la mamma, con commozione, trepidazione e gioia immensa. I figli, quindi, sono dei tesori da conservare come gioielli negli scrigni, anche se gestirne la crescita è cosa ardua. Il mestiere di genitore è tutt’altro che facile. La coerenza è un buon sostegno e non dovrà mai mancare. Tutte le premure e le migliori attenzioni possibili, ma anche fermezza e severità quando necessarie. Sin dall’infanzia il bambino deve iniziare a percepire il valore della presenza dei genitori e l’importanza del loro comportamento proteso verso il suo unico bene.

Concludo queste mie brevi riflessioni con l’auspicio che Vi siano d’aiuto ed augurandovi ogni bene