La donna e la bimba entrarono
nella stanza,
in un angolo c’erano varie
scatole.
Insieme le aprirono,
chiacchierando, scherzando e
ridendo
spargendone il contenuto
attorno,
mentre l’uomo le osservava
compiaciuto.
C’erano luci, sfere, fiori e
cristalli,
festoni, figure di legno e di
vetro,
tutto quello che serviva.
Insieme montarono ed abbellirono
l’albero:
scegliendo ed appendendo,
accendendo e spegnendo le luci
aggiungendo, spostando e
sostituendo.
Rifacendolo e modificandolo
finché, ai loro occhi critici,
apparve attraente e luccicante.
Alla fine la bimba accese gli
addobbi luminosi.
Osservarono soddisfatte
l’albero,
le figure e gli altri oggetti
appesi,
i giochi variopinti delle
luminarie,
i mutevoli riflessi e luccichii.
Lo spontaneo battimani
sottolineò
l’approvazione che traspariva
dal loro sorriso.
L’Albero di Natale era terminato.
Spenta la conseguente festosa
risata
lo sguardo serio della bimba
fissò gli occhi della donna:
“ Facciamo anche il Presepe ? ”.
Altre scatole vengono esplorate:
statue, casette, figuranti,
animali,
tappeti d’erba e rocce di
sughero
sono posizionate ai piedi
dell’albero.
Ben presto la Natività è raffigurata.
Senza luci e luccicori,
senza l’Infante,
manca tempo alla sua venuta.
La bimba osserva il suo Presepe,
sul volto l’espressione
soddisfatta,
gli occhi e le labbra
sorridenti.
Imprevedibili e repentine
piccole mani impazienti
frugano fra le statuine rimaste,
scegliendo e prendendone una.
Il dito indice portato alla
bocca
comanda e pretende il silenzio
dalla donna e dall’uomo stupiti.
La sua mano pone il neonato
nel lettino delle sue braccia,
guardandolo intensamente
per trasmettergli tutto il suo
amore,
iniziando a cullarlo col tempo
di una ninna nanna sussurrata.
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La tenerezza di quei gesti,
la magia del canto sommesso
diffondono l’incantesimo nella
stanza.
La donna s’inginocchia
affascinata,
di fronte a quelle azioni
amorevoli.
L’uomo colpito da una forte
emozione
rimane turbato immobile e
silenzioso
La bimba chiede di nuovo
silenzio,
parlando col dito appoggiato
sulle labbra.
Chinandosi lentamente ed
amorevolmente
pone l’infante fra Maria e
Giuseppe,
preso un lembo di stoffa
ne fa la sua coperta.
Volto lo sguardo estasiato ai
nonni
la voce di Gaia rompe il mistico
silenzio:
“ Piangeva ed aveva freddo! “
Sugli occhi dei nonni appaiono
gocce di tumultuosi sentimenti
e stille di turbamenti
dell’anima,
sui volti le forti emozioni
provate
di fronte a quei gesti di puro
amore.
Un tempo infinito indefinito
pieno di tensioni emotive,
in cui esistono solo sentimenti
d’amore
prende il posto del reale che li
circonda.
Dipoi armonie musicali natalizie
incominciarono a farsi spazio
in quel silenzio denso di
emotività.
La musica natalizia
messa dal nonno tempo prima
sembra arrivare da molto lontano
riconquistando lentamente lo
spazio che le spetta.
In quella stanza è entrato Gesu’ Bambino.
Cesare Del
Bosco
Gaia ed i nonni
preparando il Natale 2008
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