Pagina Precedente Quel richiamo all'amore per l'intera umanità Pagina Successiva

Tutti siamo stati ragazzi e tutti abbiamo avuto i nostri poster incollati con lo scotch sull'armadio della camera, come oggi avviene con i nostri figli. Quali poster ideali è in grado la scuola italiana di presentare alla mente dei giovani? Quali esempi concreti di umanità, quali modelli esemplari di vita? È chiaro che Gesù di Nazaret non è il solo modello (per fortuna!), ma è altrettanto chiaro che è il principale individuato dalla nostra tradizione spirituale, culturale e civile lungo i suoi secoli di storia. E perché dovremmo privare i nostri ragazzi di questo simbolo concreto? Perché lasciare solo una parete bianca e vuota? Mi sento di aggiungere che anche chi non crede non ha nulla da perdere dal confronto con questo simbolo carico di storia e di pensiero, persino l'ateismo ha da guadagnare nel confrontarsi con il simbolo della croce, come mostrano, per fare solo tre celebri esempi, Feuerbach con "L'essenza del cristianesimo", Nietzsche con "L'anticristo" e Bloch con "Ateismo nel cristianesimo". Perché ci sia negazione, ci deve essere qualcosa da negare, sennò c'è solo il nulla, l'afasia: le zucche vuote di Halloween di cui parla il cardinal Bertone.

Un terzo motivo riguarda il fatto che la croce è presente non solo nelle aule scolastiche ma in molti altri simboli e luoghi, nei quali non si vede perché debba rimanere se nelle aule scolastiche viene considerata una minaccia. Mi riferisco per esempio a numerose bandiere europee compresa quella della Finlandia (la nazione da cui viene la signora all'origine del ricorso alla Corte di Strasburgo), mi riferisco a numerosi stemmi di città italiane (ora che scrivo mi vengono in mente Milano e Genova, e penso anche a Venezia col suo leone che regge un vangelo, pericoloso elemento conturbante da sostituire quanto prima con un codice di diritto), mi riferisco a migliaia di opere d'arte e di croci presenti nelle città e sui monti italiani. E poi come si potrà leggere e studiare in classe la Divina Commedia senza turbare la libertà religiosa dei non cattolici? E quando si chiama un'ambulanza come non urtare la sensibilità di qualcuno visto che si presenta la Croce Rossa?

Duemila anni di storia, grazie ai quali nel bene e nel male siamo quelli che siamo, non si cancellano con una sentenza. Il diritto non può affermarsi astrattamente ignorando i contesti e le tradizioni dei popoli. Se lo fa, non è giustizia.

di Vito Mancuso
in "la repubblica"