Pagina Precedente Una speranza nasce nelle favelas di Rio Pagina Successiva

Sono quasi tre anni dal mio ritorno in Italia , dopo il mese passato a Piabetà, località situata nelle favelas di Rio de Janeiro,in Brasile. Durante il nostro mese là, io e altri 4 ragazzi dell´associazione "Amici di Piabetà" abbiamo conosciuto la realtà locale con i suoi problemi , come la mancanza d´acqua potabile, di cibo, di scolarizzazione infantile e di assistenza sanitaria...Abbiamo scoperto una realtà completamente diversa dalla nostra, e meno fortunata. Abbiamo conosciuto però persone stupende e incredibilmente felici.

Sono passati tre anni, e ho ancora dentro di me tutto il calore, la gioia e le contraddizioni del Brasile.

Studiando medicina ho potuto comprendere ancora di più il contrasto tra la nostra realtà e quella brasiliana in fatto di salute.

In questi ultimi anni l´associazione Amici di Piabetà ha portato avanti un progetto, "Per mano verso la culla", di assistenza ginecologica alle donne di Piabetà.

In Brasile non c´ è lo stesso concetto di famiglia che abbiamo noi, la famiglia è formata dalla donna e dai suoi tanti figli, concepiti con uomini diversi.

La maternità è vissuta con fierezza, con gioiosa ostentazione, fin dalla giovane età. L´età media della prima gravidanza è di 15 anni, il numero medio di gravidanze è 5.
La promiscuità sessuale, connaturata alla cultura locale, e la scarsa consapevolezza delle sue conseguenze espongono le donne già dall’adolescenza a rischi quali malattie sessualmente trasmesse, carcinoma della cervice uterina e gravidanze inaspettate.

Le strutture sanitarie pubbliche sono fatiscenti, le private difficilmente accessibili per motivi economici.

Di conseguenza le donne non hanno una efficace assistenza sanitaria di base che le educhi e permetta loro da un lato di prevenire tali patologie, dall’altro di scegliere consapevolmente la maternità e di viverla supportate dai minimi standard di assistenza.

Ufficialmente si stima che a Piabetà avvengano circa 40 parti ogni settimana, ma in realtà il numero delle nascite è superiore, molte sono le mamme che partoriscono sul pavimento in terra battuta delle proprie case,con l’aiuto della propria madre,o da sole, correndo gravi rischi per sé e per il bambino.

Altre invece si recano a partorire in località limitrofe come Magè o Rio de Janeiro, perché a Piabetà non esiste una maternità, né mezzi di soccorso per accompagnare urgentemente le donne in procinto del parto alla struttura più vicina.

E´ nata da ciò l’dea di costruire una struttura ambulatoriale in grado di fornire l’assistenza di base alle donne durante tutto l’arco della gravidanza, e in generale per la prevenzione e la cura delle principali problematiche ginecologiche durante tutto la loro vita.

Il tempo passato per la raccolta dei fondi necessari e per l’attuazione del progetto è servito anche a favorire una graduale informazione delle donne di Piabetà sulle principali malattie, sull’importanza dell’igiene e della prevenzione e per insegnare loro il diritto alla salute propria e dei loro bambini.

A un raduno dell’associazione che si è svolto lo scorso maggio a Novilara, a cui era presente anche Don Giuseppe, abbiamo incontrato di nuovo padre Sergio, missionario Canossiano a Piabetà e Rosie, infermiera professionale nell’ambulatorio. Ci hanno aggiornati personalmente sui bei risultati ottenuti.

La parrocchia di Mondavio ha contribuito a tutto questo.

Grazie a nome di tutti i bambini che nasceranno.

Valentina Pierini