“...Eh...quest’anno...
Don Giuseppe... va all’Isola Del Giglio...” mia madre (la Renata..) ce lo
ripeteva ogni giorno nella speranza che, prima o poi, qualcuno cogliesse il
suo entusiasmo e si convincesse a partire con lei.
E così, un po’ per esaudire quel suo desiderio, un po’ per la curiosità di
visitare quei paesaggi, di cui tanto avevo sentito parlare ma che non avevo
ancora avuto occasione di scoprire, mi sono ritrovata in quel gruppo di
mondaviesi e non che, ancora un po’ assonnati, all’alba del 2 settembre
erano già in viaggio per le meravigliose terre toscane, impazienti di
trascorrere due piacevoli giornate in buona compagnia e all’insegna
dell’allegria e del divertimento.
La prima tappa del ricchissimo itinerario che Don Giuseppe aveva
minuziosamente programmato è stata alla città di Orvieto dove, prima
dell’immancabile visita alla sfarzosissima cattedrale gotica, i più
coraggiosi hanno sfidato fino in fondo l’infinita spirale di gradini del
famosissimo Pozzo di San Patrizio per lanciare una monetina scaramantica,
con l’augurio che lo sforzo compiuto, e quello ancora da compiere per
affrontare la risalita, fosse in qualche modo riconosciuto e ricompensato.
Nel pomeriggio dello stesso giorno si è raggiunto Pitigliano, un piccolo
paese che, oltre ad essere ricco di storia, arte e cultura, già da lontano
lascia intuire tutto il suo fascino mostrando l’imponente cinta muraria e lo
splendido acquedotto.
Dopo la visita guidata e prima del rientro in albergo per la cena, l’autista
Gabriele, desideroso più di chiunque altro di sprofondare nelle calde acque
sulfuree delle Terme di Saturnia, ha saputo ritagliare un paio d’ore da
dedicare al relax della comitiva e al primo di una lunga serie di bagni che
si sarebbe felicemente conclusa l’indomani nell’azzurro mare dell’arcipelago
toscano.
Rifocillati
dalla ricca cena a base di cinghiale del sabato sera e riposati dal
tranquillo sonno di una notte trascorsa nel silenzio della campagna
maremmana, la mattina della domenica eravamo pronti più che mai a
proseguire per Porto Santo Stefano, dove la motonave “Crociera Del Sole” ci
attendeva per salpare verso l’Isola Di Giannutri.
E’ difficile descrivere la suggestiva bellezza delle vedute che quest’isola
regala agli occhi dei turisti che lentamente si avvicinano al suo porto: una
vegetazione incontaminata, piccole insenature che discendono fino al mare,
deliziose spiagge nascoste.
Solo il gustosissimo e apprezzatissimo pranzo a base di pesce, servito a
bordo della stessa motonave che dall’Isola Di Giannutri si dirigeva
all’Isola Del Giglio, ha saputo distrarre la compagnia dal fascino e dallo
splendore del paesaggio circostante; e dopo le abbondanti porzioni di quel
profumatissimo risotto ai frutti di mare e di quella frittura ancora
fumante, il nostro interesse è stato piacevolmente stuzzicato da quel
piccolo e pittoresco porto, contornato da case multicolori e da un mare di
una limpidezza impensabile, che si scorgeva da lontano mentre la motonave si
avvicinava all’Isola Del Giglio.
Le vedute panoramiche, il buon gelato artigianale nel vialetto davanti alla
spiaggia e gli innumerevoli negozi che si snodano lungo la costa di quest’
isola ci hanno piacevolmente intrattenuto e tentato fino al momento della
ripartenza.
Nonostante il sonno e la stanchezza, durante il viaggio di ritorno si
respirava ancora un’atmosfera di grande entusiasmo, in un accavallarsi di
racconti che ripercorrevano gli aneddoti e le esperienze vissute e
lasciavano trapelare una leggera nota di nostalgia.
E così, la nostra comitiva non ha lasciato passare troppo tempo prima di
trovare una nuova occasione per riunirsi: dal momento che il pranzo in
motonave aveva rivelato la nostra vera passione per la cucina di pesce,
desiderosi di rivivere a distanza di tempo i momenti trascorsi insieme e di
condividerne degli altri, ci siamo ritrovati ancora una volta davanti ad un
appetitosissimo piatto di risotto, tutti con la stessa fame e con la stessa
voglia di ripartire......
Saveria
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