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Il mondo dei bambini: uno scenario da brivido

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Uno scenario che mette i brividi. E’ il mondo dei bambini, che tutti vorremmo pensare nella pienezza della innocenza, della gioia di vivere e di crescere nella spensieratezza, nel sorriso, nel gioco. Purtroppo le cifre ci dicono il contrario. In modo brutale e incredibile. 53 mila bambini ammazzati nel 2002; 223 milioni vittime di abusi sessuali; 218 che lavorano nei campi, nelle fabbriche, nei cantieri. Una folla immensa di bambini sfruttati, picchiati, atterriti, non amati. Lo afferma il “Rapporto del segretario generale delle Nazioni Unite sulla violenza sui bambini” con terribile precisione.

Unicef e Organizzazione mondiale della sanità lo hanno presentato in contemporanea a New York e a Roma, dove sono intervenuti anche i ministri della Famiglia Rosy Bindi e della Solidarietà sociale Paolo Ferrero. Addirittura la violenza sui bambini è socialmente accettata perfino negli ambienti che dovrebbero tutelare l’infanzia: i genitori, i parenti, la scuola. Ancora oggi in 106 paesi le punizioni fisiche non sono vietate a scuola, 147 non le proibiscono negli istituti di accoglienza, solo 16 ne impediscono l’uso in ambito domestico. Punizioni corporali, bullismo e violenze sessuali sono spesso percepite come normali o inevitabili.

Nel dibattito sulla legge finanziaria che il Governo italiano sta per varare, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano  è intervenuto pesantemente sulla famiglia, denunciandone il grave fenomeno della denatalità, che ci indica come il fanalino di coda in Europa. “La bassa natalità, ha affermato Napolitano, ha non solo e non tanto conseguenze negative in termini di prospettive economiche per un sistema Paese, ma costituisce soprattutto un obiettivo segnale di malessere di una comunità umana”.

Oggi, scrive su “Avvenire” Davide Rondoni, “mettere al mondo dei figli sembra una cosa strana.

Farne più di due una cosa da matti. Quando dico che io, pur essendo un poeta che vive di espedienti letterari, ha quattro figli, la gente mi guarda come un marziano. Le donne che hanno tre o quattro figli, prosegue Rondoni, vengono guardate con occhiate tra la commiserazione e l’invidia. Si presume che la loro vita sia una mezzo inferno o, come ha notato una intelligente pubblicità di automobili, una grintosa sfida di rugby. Oppure si pensa che dispongono di molti mezzi. Per il resto, la norma ci vede ‘single’ che si riducono a invecchiare senza figli o a rimediarne uno già verso un’abbondante maturità”. Rondoni elogia la durezza dell’intervento sulla famiglia del capo dello Stato Napolitano. “Ha avuto il coraggio di farlo, in un momento in cui tanti falsi medici si affannano a convincerci che l’Italia è malata di altro. No, la malattia grave è quella che arriva a togliere il gusto della vita”.

 a cura di Rom - (da "il nuovo amico")