Editoriale: La strage degli innocenti continua ancora Pagina Successiva

Parlare di speranza, significa volgere lo sguardo al futuro, con fiducia, ma anche con l'impegno a creare una società più giusta ed umana, nonostante i gravi problemi e le difficoltà che il mondo odierno sta attraversando.

Il futuro da costruire è quello, in cui ogni essere umano, che per noi credenti è figlio di Dio, possa vivere la sua vita, realizzando pienamente le sue legittime aspirazioni e valorizzando le sue capacità.

Questa speranza interessa e riguarda tutti, ma in modo particolare coloro che si aprono alla vita ed hanno, quindi, davanti a se l'avvenire da costruire, cioè i fanciulli e i giovani.

Purtroppo la situazione odierna, per essi, si presenta difficile, spesso addirittura tragica, senza prospettive future, a causa delle condizioni di ingiustizia, di miseria e di violenza in cui sono costretti a vivere in tante parti del mondo.

Basta, per questo, fare una breve analisi della situazione: nella Comunità europea, secondo la commissione Pari Opportunità, ogni anno tremila bambini vengono abbandonati: o gettati in un cassonetto, o messi dietro un cespuglio, o su una panchina o in una corsia d'ospedale; di essi, tre su quattro sono italiani.

Il fenomeno dei bambini-soldato, specialmente in Africa, è largamente diffuso: essi sono sottratti, con la violenza, alla loro famiglia, e costretti ad arruolarsi; il problema del lavoro minorile è in continua crescita, in modo particolare nel continente asiatico, a causa della povertà delle famiglie, che sono costrette a far lavorare i propri bambini, talvolta, addirittura fino a venderli come schiavi.

Di fronte a questa drammatica situazione di miseria, e di oppressione, di cui specialmente i fanciulli sono vittime, nessuno può rimanere indifferente; e per questo la Chiesa, in modo particolare attraverso l'attività missionaria, è impegnata nell'opera di promozione umana, a favore di tutti, ma specialmente dei poveri, dei deboli e dei fanciulli.

La Festa del Natale, che celebriamo, deve stimolare in ognuno di noi e nelle nostre comunità cristiane, l'impegno a collaborare attivamente con i nostri missionari, in questa importante missione di amore e di solidarietà, che ci aiuta, attraverso la Fede, a saper vedere in ogni essere umano, specialmente nei fanciulli deboli e indifesi, la presenza di Cristo, che ha voluto condividere la fragilità della nostra condizione umana, nel mistero dell'Incarnazione.

Faccio a tutti voi e alle vostre famiglie, i più cordiali e fraterni auguri di Buon Natale.

Don Giuseppe Pierini