enerdì 30 agosto alle 4 del
mattino, la comitiva capeggiata e benedetta da Don Giuseppe, è partita in
pullman alla volta dell’Austria.
Le
ore di viaggio che ci aspettavano erano molte, ma la comodità dell’automezzo
e l’esperta guida di Nicola e company, le hanno rese meno stancanti.
Le soste sono state comunque numerose lungo il tragitto.
Alle 13, oltrepassato il confine, ci siamo fermati al
primo posto di ristoro, consumando il primo pasto “austriaco”. Dopo un’ora
di sosta siamo ripartiti per Vienna, dove alle 17, ora di arrivo, abbiamo
preso alloggio all’Hotel “Dorint” (4 stelle).
Malgrado la stanchezza fosse palese sui nostri visi,
tanti hanno avuto la forza di fare il primo approccio notturno con la
capitale austriaca.
Il tempo è stato benevolo, infatti l’indomani la
giornata serena e calda ha caratterizzato il nostro tour ai principali
monumenti.
Accompagnava il gruppo un simpatico “Cicerone”, che
illustrava la storia dei diversi luoghi.
La
visita alla città non è stata minuziosa perché il tempo era limitato, ma
la veloce carrellata è stata sufficiente a far rivivere ad ognuno di noi
atmosfere storiche che, dai tempi dell’Impero Romano a quello più
recente, hanno interessato anche la nostra Italia.
Il teatro dell’opera, il palazzo imperiale, la scuola
di equitazione, la biblioteca nazionale, il municipio e molto altro, sono
passati veloce davanti ai nostri occhi, lasciandoci impresse strutture e
forme.
Ci siamo soffermati con più attenzione anche nel duomo
di Santo Stefano. Splendida costruzione romanica, ristrutturata nel periodo
gotico a causa di un incendio. Dalla torre, che sovrasta il monumento, si
può ammirare tutta Vienna e la sottostante copertura in maiolica che nei
giorni sereni brilla al sole.
Il palazzo estivo dei reali asburgici (Castello di
Schonbrunn) è stata la visita più accurata.
Sorge al centro di un parco immenso, l’imponenza della
costruzione e l’intero complesso hanno incantato noi mondaviesi, abituati
ad esaltare la cara e vecchia rocca.
Il grande Danubio ci ha stupito con la sua maestosità
legata alle note della musica di Strauss.
Per chiudere la giornata, il paziente Nicola ci ha
portati, nonostante la stanchezza, al “Prater”, parco dei divertimenti e
dove dall’alto della ruota abbiamo apprezzato uno splendido panorama.
Il tempo è volato; all’indomani dalla terrazza del
Kahlenberg abbiamo dato un arrivederci a Vienna e ci siamo diretti verso il
nostro paesello, accompagnati dai ricordi, testimonianza di quella città d’oltralpe.
Ricci Giorgio
