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Il coraggio di crederci

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Loro, atleti disabili, le Olimpiandi di Pechino le hanno già vinte nel momento in cui dalla Federazione internazionale di atletica leggera è arrivato l’okey per poter gareggiare insieme agli altri sportivi cosiddetti normodatati. Parliamo di due coraggiosi e determinati personaggi, Oscar Pistorius e Natalie Du Toit, che hanno fatto del proprio handicap quasi un motivo d’orgoglio e che, incuranti degli immancabili “se” e “ma”, hanno avuto riconosciuto il loro diritto a partecipare alla kermesse olimpica. Nel momento in cui scriviamo la partecipazione del giovane Oscar è ancora condizionata dalla qualificazione che dovrà ottenere prossimamente come prescrive il regolamento. La giovane Natalie, invece, l’ha già ottenuta con congruo anticipo. Per entrambi l’handicap riguarda gli arti inferiori: Oscar non ha le gambe da subito dopo la nascita mentre Natalie ne ha persa una in un banalissimo incidente una mattina di sette anni fa. L’uno gareggia nella corsa (400 metri piani) e fa uso di una protesi in fibra di carbonio, l’altra gareggia nel nuoto (10 km. di fondo) e non usa alcuna protesi. I due, originari del Sud Africa, portano addosso le aspirazioni, i sogni rimandati e le speranze delle persone che nella vita hanno perso un pezzo di sé, ma non la voglia di vivere e fare. Due “gemelli” nella sfortuna che la sfortuna intendono in un certo senso beffare come ha fatto a Saint Louis nelle Olimpiandi del 1904 il ginnasta George Eyser che, pur avendo una gamba di legno, riuscì a vincere sei medaglie. E’ lecito chiedersi: ma dove trovano la forza questi due intrepidi e tenaci personaggi? La risposta è forse nei versi scritti da un vecchio allenatore, versi che Oscar e Natalie hanno certamente scolpiti nel loro cuore. “La tragedia della vita non è nel mancare gli obiettivi che ti sei prefissato; la tragedia della vita è nel non avere obiettivi. Non è una disgrazia non riuscire a raggiungere le stelle; è una disgrazia non avere stelle da raggiungere”.

Dunque, due “stelle” vedremo alle Olimpiadi di Pechino il prossimo agosto, si chiamano Oscar Pistorius e Natalie Du Toit. La loro partecipazione è certamente una lezione di vita per tutti noi, in particolare per quei giovani che tra tanti dubbi e incomprensibili incertezze non sanno apprezzare il dono prezioso della vita.

Marco Fiorelli