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La Madre della Speranza

 

Madre della Speranza,

urlano i pensieri

che il nemico stravolge

e lega in catene d'acciaio rifinito.

Non c'è più cielo che schiara l'anima.

Solo il buio di catrame

T'avvolge ovunque giri.

La disperazione è a un passo

e con sordi colpi calpesta le membra già dilaniate.

Ma tu, Madre della Speranza sei sempre lì,

presente sempre come un soldato di sentinella

e quando ormai il demone

innalza l'inno del suo trionfo,

un raggio di sole

rompe le tetre nubi e il cuore placido si distende.

 

Zeno Fortini.

 

E muoiono di fame

Vedevo nel sogno paesi

fino ai quattro angoli dell'orizzonte

sottomessi alla riga,

alla squadra, al compasso;

falciate le foreste,

distrutte le colline,

nei ceppi valli e fiumi.

Per quanto è grande la terra

vedevo paesi

sotto una griglia di ferro

tracciata da mille rotaie.

E poi vedevo i popoli del sud

formicaio in silenzio al lavoro.

E' santo il lavoro

ma non va più col gesto

ritmato dai tam-tam

e dalle stagioni che tornano.

Gente del sud nei cantieri, nei porti,

nelle miniere, nelle officine,

segregati la sera

nei borghi miserabili.

Accumulano

montagne d'oro rosso,

montagne d'oro nero:

e muoiono di fame !

 

(Poesia del Senegal : L. Senghor)

( Tratta da :" da 25 ANNI FACCIAMO CENTRO"

CMD-Edizioni Banca del Gratuito

a cura di Marco Gasparini)