Editoriale: Agosto 2003 
I crocefissi della storia
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Ciò che caratterizza il Cristianesimo e lo distingue dalle altre Religioni monoteiste, che, cioè, professano la credenza in un solo Dio, è la fede in un Dio che non è rimasto "in cielo", lontano dalla nostra storia ed esperienza umana, ma si è fatto uno di noi, nostro fratello e compagno di vita, condividendo la nostra umanità, nei suoi limiti, nella sua fragilità e debolezza.

Per questo il mistero dell'Incarnazione di Dio è al centro della nostra Fede. Gesù Cristo, il Figlio di Dio fatto uomo, ha percorso fino in fondo la via del dolore, della sofferenza, fino alla morte in croce, accettata per la salvezza dell'umanità.

Cristo Crocifisso, quindi, è per noi cristiani, il segno massimo, il culmine di una vita vissuta nell'amore, fino al sacrificio e al dono totale di Se stesso.

Ma non dobbiamo dimenticare che Gesù, prendendo su di se il legno della croce, supplizio riservato ai malfattori, ha voluto identificarsi con tutti gli uomini, specialmente con i sofferenti, i poveri, gli emarginati, e con le vittime delle ingiustizie, delle violenze e delle oppressioni, che sempre accompagnano la storia umana.

Sono questi "I CROCIFISSI DELLA STORIA", nei quali ogni credente, se vuole veramente vivere la sua Fede in modo autentico e coerente, deve saper vedere CRISTO CROCIFISSO, scegliendo di stare dalla loro parte, come afferma, nell'articolo del Bollettino, Padre Alex Zanotelli, missionario comboniano, che per diversi anni è vissuto con i più poveri, miserabili ed emarginati della città di Nairobi, capitale del Kenia.

Mentre vi porgo i più cordiali saluti, vi assicuro il mio ricordo a Dio, specialmente nella Preghiera.

Don Giuseppe Pierini