Ciò
che caratterizza il Cristianesimo e lo distingue dalle altre Religioni
monoteiste, che, cioè, professano la credenza in un solo Dio, è la fede in un
Dio che non è rimasto "in cielo", lontano dalla nostra storia ed
esperienza umana, ma si è fatto uno di noi, nostro fratello e compagno di
vita, condividendo la nostra umanità, nei suoi limiti, nella sua fragilità e
debolezza.
Per
questo il mistero dell'Incarnazione di Dio è al centro della nostra Fede.
Gesù Cristo, il Figlio di Dio fatto uomo, ha percorso fino in fondo la via del
dolore, della sofferenza, fino alla morte in croce, accettata per la salvezza
dell'umanità.
Cristo
Crocifisso, quindi, è per noi cristiani, il segno massimo, il culmine di una
vita vissuta nell'amore, fino al sacrificio e al dono totale di Se stesso.
Ma
non dobbiamo dimenticare che Gesù, prendendo su di se il legno della croce,
supplizio riservato ai malfattori, ha voluto identificarsi con tutti gli
uomini, specialmente con i sofferenti, i poveri, gli emarginati, e con le
vittime delle ingiustizie, delle violenze e delle oppressioni, che sempre
accompagnano la storia umana.
Sono
questi "I CROCIFISSI DELLA STORIA", nei quali ogni credente, se vuole
veramente vivere la sua Fede in modo autentico e coerente, deve saper vedere
CRISTO CROCIFISSO, scegliendo di stare dalla loro parte, come afferma,
nell'articolo del Bollettino, Padre Alex Zanotelli, missionario comboniano, che
per diversi anni è vissuto con i più poveri, miserabili ed emarginati della
città di Nairobi, capitale del Kenia.
Mentre
vi porgo i più cordiali saluti, vi assicuro il mio ricordo a Dio, specialmente
nella Preghiera.
Don Giuseppe Pierini