Pagina Precedente L'anno eucaristico: lettera del Vescovo Vittorio Tomassetti Pagina Successiva

L’indizione dell’Anno Eucaristico offre l’occasione decisiva per rivisitare a fondo tutto il settore della pastorale liturgica: incrementare la consistenza del gruppo liturgico in Diocesi e nelle parrocchie, elevare lo stile delle celebrazioni, far conoscere ai fedeli la realtà ministeriale in tutti i suoi gradi, costituire tra i ragazzi il gruppo dei ministranti con la guida di un catechista.

Deve essere, questo, anche l’anno della riscoperta della Domenica come “giorno di Dio, giorno di Cristo, giorno della Chiesa, giorno dell’uomo, giorno dei, giorni” (Lett. Ap. “Dies Domini”, 31/5/98), giorno che riassume tutte queste specificazioni nella Celebrazione Eucaristica.

La stessa partecipazione alla Messa festiva il sabato sera dovrebbe mantenere il suo carattere di eccezione, motivata da particolari necessità e non ridursi a un comodo e sbrigativo alibi per svuotare la domenica dei suoi così ricchi significati!

Teniamo presente – e diffondiamo – lo slogan del prossimo Congresso Eucaristico Nazionale (Bari, 21-29 maggio 2005): “Senza la domenica non possiamo vivere”, parola di martiri: i quarantanove martiri del villaggio di Abitène in Tunisia, nel 304, così risposero al proconsole Anulino che contestava loro una tale… “trasgressione”.

In ciascuna parrocchia, anche nelle più piccole, venga programmata in calendario una Settimana Eucaristica (orari del tardo pomeriggio o serali) più un giorno festivo, nel periodo dell’anno e con gli orari che meglio favoriscano una vasta partecipazione.

Nelle comunità più piccole, affidate giuridicamente o solo pastoralmente a un solo presbitero, l’iniziativa potrà venire ridotta a tre – sere per luogo distribuite nell’arco di due settimane: il criterio infatti dev’essere quello della capillarità.

Una parrocchia di Fano – centro ha già celebrato la Settimana negli ultimi giorni di ottobre.

Per un degno svolgimento si chiede ai Diaconi di prestarsi, secondo le possibilità, a rendere più solenne e degna la celebrazione prevedendo presenze anche in più parrocchie durante l’anno, su richiesta dei parroci.