Quando dietro la rocca, come dietro le scuole, noi
ragazzini si giocava a pallone non di rado, ad ogni passaggio, gridavamo il
nome di un giocatore famoso, sognando di essere come lui. In quegli anni i
nomi più urlati erano Rivera, Mazzola, Facchetti, Riva... Ricordo però un
anno molto particolare, quando la Vis Alluflon Mondavio stava per compiere
il salto in Prima categoria. Quell'anno accanto ai Rivera e ai Mazzola
gridavamo: Secchiaroli, Casini, Travaglini, Vitaioli, Conti! Chi erano
quest'ultimi? Erano i nostri idoli casalinghi, quelli che la domenica
vedevamo in carne ed ossa e dai quali cercavamo di carpire i segreti del bel
calcio.
Eccoli di nuovo (nella foto) i nostri amatissimi e
indimenticati campioni!

Quanto tempo è passato? Tanto. Troppo. Era il 1975.
Guardate il bomber Vitaioli. Lo acquistò dal Fossombrone l'allora presidente
della società sportiva Cesare Fulvi, firmando di suo pugno una cambiale che
nessuno ricorda più a quanto ammontasse. Di una qualche importanza,
comunque, se a pagarla toccò infine proprio a Fulvi, diluendo il pagamento
in qualche rata. Soldi ben spesi: Vitaioli è stato per lungo tempo il fiore
all'occhiello della Vis Alluflon Mondavio.
Altro esempio, chiarissimo, di bel calcio quello di
Mario, detto Marietto, ma soprattutto Surio, Secchiaroli. Come dimenticare i
suoi dribbling stretti, quando palla al piede fulminava non uno ma due, tre,
quattro avversari. E infine il cross, perfettamente calibrato sul giocatore
in area, al quale bastava spingere in rete. Che spettacolo! Impossibile non
amare Surio e i suoi occhialetti ancorati alla nuca con un forte elastico.
Ogni partita era una fuga dal seminario di Fano. Mitico e ineguagliabile.
Poi c'erano i due, anzi i tre Casini: perché ai
fratelli Mario e Piergiorgio va aggiunto in prima squadra anche il padre
Giovanni. Al quale capitava di scaldarsi, agitando il bastone, quando in
campo qualcosa andava storto. Ma con rara compostezza assistendo alle
prodezze (veramente tante) del suo, nostro, Piergiorgio. Come non esaltarsi
di fronte alle sue magnifiche giocate! Diretto da lui il gioco diventava
essenziale, efficacissimo nella sua disarmante razionalità. Campione senza
fronzoli, dentro e fuori dal campo. Era il vero pilastro della squadra e ad
invidiarcelo era mezza regione. Manca, con rammarico, una figurina della
Panini a lui dedicata. Idem per il Surio, di cui sopra.
Si è vicinissimi al vero quando, nel ricordo di quegli
anni, si cerca di recuperare l'immagine di una società calcistica che
effettivamente ha significato qualcosa per il comune di Mondavio. Era la
bandiera di una voglia di fare e di dimostrare. Univa il capoluogo alle
frazioni. Per i ragazzini di almeno tre generazioni l'ingresso in prima
squadra era il sogno da realizzare, fuori dai vizi e dalla noia. E quando,
in virtù della stretta collaborazione tra la Vis Pesaro e la Vis Alluflon,
approdavano a Mondavio calciatori di rango, ci sentivamo orgogliosi nel
vedere i nostri giocatori, i mondaviesi, reggere il confronto con i
...forestieri.
Per almeno tre generazioni: la prima quella di
Piergiorgio e Surio; la seconda quella di
Capocci, Dante e Bacchiocchi; la terza quella Mela, Piombo e Alipio Fulvi.

Non me ne voglia chi non si vede menzionato in questo
rapidissimo e assai fugace elenco della memoria. A parlare sono le
fotografie. Quella in basso risale al settembre scorso, nell'agriturismo
Poggiolivo, a Sant’Ippolito (0721.727040) di Vitaioli. Eccellenti un
antipasto a base di polenta, la lonza, le tagliatelle fatte in casa, il
piccione ripieno e il rosso Sirio di Valentino Fiorini. Al rientro a casa
l'allora mecenate, Cesare Fulvi, del bomber Vitaioli ha commentato così la
serata: Al posto di 20 euro poteva chiederne almeno 25. Per come si è
mangiato!. Detto da un presidente che a 32 anni di distanza ha ancora una
...cambialetta sullo stomaco, è tutto dire.
Un saluto particolare all'84enne sindaco Bruno
Olivieri: a lui si deve, nel 1967, il campo sportivo Armando Picchi,
inaugurato nel 1973 sotto un violentissimo acquazzone. Campo bagnato campo
fortunato?
di F.M.Ottalevi |