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Riflessioni e impressioni dopo la settimana sociale di Bologna

di Piegiorgio Sanchioni

Milleduecento partecipanti, 120 interventi nei dibattiti,8 tavole rotonde,quaranta relatori, davvero un bel convegno quello che si è chiuso a Bologna sul tema “Democrazia:nuovi scenari,nuovi poteri”. Insieme a Gabriele Darpetti,inviato dalla diocesi di Fano, ho avuto la fortuna di essere presente alla 44^ settimana sociale dei cattolici italiani dove laici, sacerdoti, vescovi, cardinali si sono interrogati su come rendere vivo il Cristo Risorto in questo mondo globalizzato, frammentato, affamato, superarmato, inquieto.

I cristiani sono convinti che Cristo, alfa e omega, principio e fine della storia umana è presente nel mondo e trasforma anche oggi i rapporti tra le persone, tra le istituzioni, tra gli stati. Si tratta di spalancare a Lui le porte come diceva Giovanni Paolo II all’inizio del suo Pontificato.

Cristo viene a dare un’anima alla democrazia, questo modello di governo della società che permette al popolo, cioè ai governati di scegliere e controllare i governanti.

La democrazia si basa sui diritti fondamentali della persona umana sanciti dall’ONU nel 1948, dalle varie costituzioni, dal sentire comune delle genti. Una democrazia fondata sulla libertà, sull’uguaglianza ma soprattutto sulla fraternità:è questo che si è ribadito in modo particolare a Bologna. Non c’è democrazia senza solidarietà universale. E’ vero oggi la democrazia anche in Italia è minacciata e può scomparire, come ci ricordava Francesco Casavola, già presidente della Corte costituzionale se prevalgono i poteri forti della finanza, delle lobbies, della scienza e della tecnologia impazzita, dei mass media a senso unico e asserviti al potere. C’ è bisogno da parte di tutti di più partecipazione e di più responsabilità, di più informazione e di più formazione, di più amore al bene comune cioè di tutti gli uomini e di tutto l’uomo. Aveva ragione Don Milani quando aveva fatto scrivere alla porta della sua scuola di Barbiana “I CARE”mi sta a cuore, mi preoccupa non solo il mio paese, i miei, ma il mondo intero.

I cattolici hanno molto da dire e da fare in questo momento non solo perchè cittadini del mondo come gli altri , ci ricorda la Lettera a Diogneto, ma perché hanno un dovere di carità verso la società, perché hanno una visione dell’uomo (antropologia) nuova che sicuramente confrontata con le altre può dare risposte ai problemi dell’umanità e quindi può dare felicità, in attesa naturalmente della gioia piena del Regno di Dio.

In fatti che cosa sarebbe la scienza staccata dall’etica? “ A Hiroshima anche la scienza a conosciuto il peccato” Che cosa sarebbe l’informazione se diventa mercato di notizie e non dono finalizzato a informare sì ma anche a costruire? L’informazione senza democrazia diventa dittatura, diventa la voce stridula del cuoco che si è impadronito del megafono mentre la nave affonda e da’ messaggi culinari mentre il capitano non riesce più a parlare. E’ la provocazione del prof.Alici che ci ha fatto alla fine della sua riflessione sul pluralismo dell’informazione.

Che cosa sarebbe la società senza una democrazia economica, sociale, istituzionale? Il potere e lo strapotere dei più forti sui più deboli, il prevalere dell’ingiustizia sulla verità e sul bene comune. Solo una democrazia formale.

E’ il momento di svegliarsi perché il “il sonno della ragione genera mostri” diceva Goia.

IL Card.Tettamanzi, arcivescovo di Milano, dava queste 10 consegne concludendo la settimana sociale di Bologna:potrebbe essere l’agenda politica per risanare questa democrazia malata:

1. Il debito non schiacci il debitore.

2. L’accesso all’acqua va garantito a tutti.

3. I beni primari non devono mancare a nessuno.

4. Lo sviluppo deve essere sostenibile.

5. Solo la pace è garanzia allo sviluppo.

6. Non c’è pace senza giustizia, così come non c’è democrazia senza giustizia.

7. L’economia è strumento per rimuovere le disparità e le disuguaglianze, non per accrescerle.

8. La conoscenza e la cultura sono essenziali per consentire a tutti di capire, di scegliere, prendere parte.

9. I bambini di tutto il mondo hanno diritto di giocare.

10. Va riaffermato e condiviso un “no deciso” alla pena di morte, alle torture, ai maltrattamenti.

E le nostre impressioni? Che cosa abbiamo portato a casa nel bag di color cachi oltre tante pagine di documenti, tanti incontri, tanti ricordi? Personalmente ho avuto tre sensazioni forti che mi fanno lodare Dio e i fratelli per queste giornate anche se molto faticose (mi sono venuti i calli ai piedi per i vari spostamenti…).

1. Davvero la storia cammina e di fronte alle brutture e alle lentezze di questo mondo c’è tanta gente, tanti giovani che pensano, lavorano, s’impegnano nel volontariato, nella chiesa, nella società e sognano un mondo diverso. E si sa –diceva Martin Lhuter King- i sogni sognati insieme prima o poi s’avverano.

2. C’è un laicato cattolico in Italia molto maturo, colto, impegnato che ama la chiesa e come tanti puzzle ricompone il volto di Cristo deturpato dal peccato, dall’egoismo, dalla guerra, dalla miseria, dalle ingiustizie.

3. n questo momento la galassia cattolica fa fatica a darsi un volto unico, a rendersi visibile storicamente, socialmente, politicamente.E’ giusto che rimanga così, quasi piccolo lievito nella pasta del mondo o ha bisogno di ricomporsi magari anche in un partito politico? Non lo sappiamo sarà la storia futura a dircelo.