E ravamo pieni di entusiasmo il
mattino della partenza per Alba di Canazei. Abbiamo fraternizzato subito con
i compagni di viaggio; a parte noi; io , Vittorio, mamma, Don Giuseppe e
Marinelli, vecchia conoscenza nostra, ho avuto piacere di conoscere la
Signora Buratti Tina, di S.Michele, abbiamo simpatizzato subito e parlato di
tante cose come due amiche di vecchia data. Domenico, che conoscevo di
vista, di primo impatto lo trovi schivo e a volte brusco, poi ti accorgi che
è un "bravo diavolaccio" semplice e divertente. Il viaggio è
andato bene, con l'aria condizionata nel pulmino si stava da Dio; Leo, il
nostro autista, è stato bravissimo. In Val di Fiemme, credo tra Cavalese e
Predazzo, ci siamo fermati per la sosta pranzo. In questo localino, scelto a
caso, abbiamo mangiato proprio bene, ottimo ed abbondante e anche ben
servito, la nostra euforia era salita di giri, non vedevamo l'ora di
arrivare; risaliamo Moena, la Val di Fassa, Vigo, Pozza, Campitello, Canazei
e Alba.
Siamo arrivati alle 16.00 di un bellissimo pomeriggio;
l'aria era frizzantina, la temperatura 20 gradi.Ad accoglierci c'era
Margherita, la proprietaria dell'albergo, una giovane signora, molto
gentile, che ha provveduto a sistemarci cercando di accontentare le esigenze
di ognuno. Così prima di cena ho dato un'occhiata in giro.
Alba è un tipico paesino d'alta montagna, con la sua
bella chiesetta, il campanile che svetta alto e sottile, il suo cimiterino
nel recinto della chiesa, le sue lapidi in fila, ben curato con tanti fiori.
Un solo crocefisso grande in fondo.Ci si passa per andare in chiesa, sembra
un giardino.Più che case, vedi alberghi, tutti con i tipici balconi in
legno, tutti pieni di fiori e ancora fiori.Lungo le vie in enormi fianchi
scavati le recinzioni delimitano la strada e le proprietà private. Poi
fontane, fontanelle con lavabi e abbeveratoi, cascatelle e ruscelli,
piccole
edicole in muratura dedicate a Maria Santissima. Tanti crocefissi in legno
tipici, chiusi dietro e con tettuccio spiovente (a mò di V rovesciata)
quasi a riparare il Gesù dalla pioggia e d'inverno te lo immagini ammantato
di neve.
Ancora fiori. Il Signore quì ha preso la tavolozza e si
è sbizzarrito con i colori. Dal basso noti il verde smeraldo del torrente,
poi i prati di un verde chiaro con chiazze di fiorellini (che sono
capolavori in miniatura), con tutti i colori, dall'azzurro intenso dei
"non ti scordar di me" al bianco delle margherite a tutte le
tonalità del rosso, giallo, lilla , viola di tanti altri fiori. Tutto
incorniciato dal verde cupo delle conifere. In alto il bianco della roccia
dolomitica frammisto al candido dei ghiacci e della neve recente sopra
l'azzurro terso del cielo. Bè la sensazione è quella di essere a stretto
contatto con Dio. Quelli che ci avevano preceduti ci sono venuti a salutare,
Pia, il marito e altri di S.Michele. Dopo cena abbiamo fatto una passeggiata
verso Penia. I giorni seguenti si sono uniti al nostro gruppo altri
conoscenti Vincenza e il marito, Simonetta, Gilberto e le loro figlie, poi
ancora Gianni il farmacista e un altro di S.Michele, Piersanti. All'inizio
della seconda settimana sono arrivati i Ragaini con relative consorti e la
dolcissima Valentina e Andreino. Insieme al Don abbiamo pensato anche al
benessere dello spirito, disponendo delle locandine con gli orari delle
Sante Messe e Vespro, per chi come noi avesse sentito questa esigenza.Noi
abbiamo vissuto questi momenti di preghiera con tanta intensità e gioia,
persino i canti si trasformavano in veri cori alpini. Le nostre giornate
tipo erano più o meno impostate così: si prediligeva il mattino per le
escursioni, spesso utilizzando i mezzi di trasporto, pulman e funivia. I
siti più importanti visitati sono stati diversi: da Alba al Ciampac, al
Pecol e al Passo Pordoi ove si gode di una veduta unica; Belvedere, del
Sasso Pordoi del Piz Boe e del Sella. Un'altra degna di nota è stata quella
che da Campitello porta al Col Rodella e di qui abbiamo ammirato la bellezza
del Sasso lungo e del Sasso Piatto, e la visita al lago Fedaia.Di solito per
l'ora di pranzo si ritornava in albergo e qui immancabilmente sorgeva il
rebus di quello che avevamo ordinato il giorno prima, che non ricordavamo
mai. In ogni caso tutto era molto buono. Domenico non si capacitava perché
il suo vino di giorno in giorno diventasse sempre più insipido, forse che
esalasse lo spirito?? No! era Don
Giuseppe che lo beveva e poi d'accordo con
Vittorio aggiungeva l'acqua (proprio scherzi da prete!).Il pomeriggio dopo
un riposino più o meno lungo si usciva per passeggiare lungo il fiume
oppure si faceva lo shopping o qualche escursione nel sotto bosco, molte
passeggiate verso Penia, paesino delizioso sia di giorno che by night, ed
anche a Canazei specie il giorno del mercato. Il dopocena si passeggiava
fino ai paesini limitrofi o partecipavamo a spettacoli locali. Siamo andati
anche a Pozza per vedere quelli di Fano, erano fuori per il giorno.
Sicuramente l'escursione più lunga ma più divertente è
stata quella fatta il secondo giorno dal nostro arrivo fino a Campitello
andata e ritorno seguendo "the route of fitness".Don Giuseppe ha
ripreso le nostre prestazioni ginniche, ci sarà da ridere! Il venerdì,
penultimo giorno di residenza, dopo la Santa Messa, Domenico ci ha offerto
da bere anche se l'idea di ritornare a casa al caldo torrido ci rattristava
un pò. Purtroppo il sabato,subito dopo pranzo la troupe dopo i saluti di
rito ha staccato le tende. Un grazie doveroso a Pia e famiglia per la sua
sensibilità, ed un graziepiù che dovuto ai nostri autisti, che si sono
sacrificati, pur senza compenso. L'albergatrice del Cavalletto forse il
prossimo anno restaura lo stabile, così a Soraga ci siamo fermati a vedere
una residenza gestita dagli Orionini con chiesetta attigua deliziosa, un
meraviglioso bosco e Moena tutta da scoprire. Chissà che non sia la tappa
del prossimo anno! Dopo un rifocillamento in un autogrill di quelli
tipicamente emiliano-romagnoli forse sotto Modena avevo proprio desiderio di
vedere il mio giovane uomo di casa. Alle 22.00 varco la soglia di casa.
Tutto è lindo e a specchio anche la macchina e il giardino. Mi addormento
in pace e con un senso di profonda gratitudine.
Grazie mio Dio
Giuseppina
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