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Soggiorno ad Alba di Canazei

1 - 12 luglio 2003

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Eravamo pieni di entusiasmo il mattino della partenza per Alba di Canazei. Abbiamo fraternizzato subito con i compagni di viaggio; a parte noi; io , Vittorio, mamma, Don Giuseppe e Marinelli, vecchia conoscenza nostra, ho avuto piacere di conoscere la Signora Buratti Tina, di S.Michele, abbiamo simpatizzato subito e parlato di tante cose come due amiche di vecchia data. Domenico, che conoscevo di vista, di primo impatto lo trovi schivo e a volte brusco, poi ti accorgi che è un "bravo diavolaccio" semplice e divertente. Il viaggio è andato bene, con l'aria condizionata nel pulmino si stava da Dio; Leo, il nostro autista, è stato bravissimo. In Val di Fiemme, credo tra  Cavalese e Predazzo, ci siamo fermati per la sosta pranzo. In questo localino, scelto a caso, abbiamo mangiato proprio bene, ottimo ed abbondante e anche ben servito, la nostra euforia era salita di giri, non vedevamo l'ora di arrivare; risaliamo Moena, la Val di Fassa, Vigo, Pozza, Campitello, Canazei e Alba.

Siamo arrivati alle 16.00 di un bellissimo pomeriggio; l'aria era frizzantina, la temperatura 20 gradi.Ad accoglierci c'era Margherita, la proprietaria dell'albergo, una giovane signora, molto gentile, che ha provveduto a sistemarci cercando di accontentare le esigenze di ognuno. Così prima di cena ho dato un'occhiata in giro.

Alba è un tipico paesino d'alta montagna, con la sua bella chiesetta, il campanile che svetta alto e sottile, il suo cimiterino nel recinto della chiesa, le sue lapidi in fila, ben curato con tanti fiori. Un solo crocefisso grande in fondo.Ci si passa per andare in chiesa, sembra un giardino.Più che case, vedi alberghi, tutti con i tipici balconi in legno, tutti pieni di fiori e ancora fiori.Lungo le vie in enormi fianchi scavati le recinzioni delimitano la strada e le proprietà private. Poi fontane, fontanelle con lavabi e abbeveratoi, cascatelle e ruscelli, piccole edicole in muratura dedicate a Maria Santissima. Tanti crocefissi in legno tipici, chiusi dietro e con tettuccio spiovente (a mò di V rovesciata) quasi a riparare il Gesù dalla pioggia e d'inverno te lo immagini ammantato di neve.

Ancora fiori. Il Signore quì ha preso la tavolozza e si è sbizzarrito con i colori. Dal basso noti il verde smeraldo del torrente, poi i prati di un verde chiaro con chiazze di fiorellini (che sono capolavori in miniatura), con tutti i colori, dall'azzurro intenso dei "non ti scordar di me" al bianco delle margherite a tutte le tonalità del rosso, giallo, lilla , viola di tanti altri fiori. Tutto incorniciato dal verde cupo delle conifere. In alto il bianco della roccia dolomitica frammisto al candido dei ghiacci e della neve recente sopra l'azzurro terso del cielo. Bè la sensazione è quella di essere a stretto contatto con Dio. Quelli che ci avevano preceduti ci sono venuti a salutare, Pia, il marito e altri di S.Michele. Dopo cena abbiamo fatto una passeggiata verso Penia. I giorni seguenti si sono uniti al nostro gruppo altri conoscenti Vincenza e il marito, Simonetta, Gilberto e le loro figlie, poi ancora Gianni il farmacista e un altro di S.Michele, Piersanti. All'inizio della seconda settimana sono arrivati i Ragaini con relative consorti e la dolcissima Valentina e Andreino. Insieme al Don abbiamo pensato anche al benessere dello spirito, disponendo delle locandine con gli orari delle Sante Messe e Vespro, per chi come noi avesse sentito questa esigenza.Noi abbiamo vissuto questi momenti di preghiera con tanta intensità e gioia, persino i canti si trasformavano in veri cori alpini. Le nostre giornate tipo erano più o meno impostate così: si prediligeva il mattino per le escursioni, spesso utilizzando i mezzi di trasporto, pulman e funivia. I siti più importanti visitati sono stati diversi: da Alba al Ciampac, al Pecol e al Passo Pordoi ove si gode di una veduta unica; Belvedere, del Sasso Pordoi del Piz Boe e del Sella. Un'altra degna di nota è stata quella che da Campitello porta al Col Rodella e di qui abbiamo ammirato la bellezza del Sasso lungo e del Sasso Piatto, e la visita al lago Fedaia.Di solito per l'ora di pranzo si ritornava in albergo e qui immancabilmente sorgeva il rebus di quello che avevamo ordinato il giorno prima, che non ricordavamo mai. In ogni caso tutto era molto buono. Domenico non si capacitava perché il suo vino di giorno in giorno diventasse sempre più insipido, forse che esalasse lo spirito?? No! era Don Giuseppe che lo beveva e poi d'accordo con Vittorio aggiungeva l'acqua (proprio scherzi da prete!).Il pomeriggio dopo un riposino più o meno lungo si usciva per passeggiare lungo il fiume oppure si faceva lo shopping o qualche escursione nel sotto bosco, molte passeggiate verso Penia, paesino delizioso sia di giorno che by night, ed anche a Canazei specie il giorno del mercato. Il dopocena si passeggiava fino ai paesini limitrofi o partecipavamo a spettacoli locali. Siamo andati anche a Pozza per vedere quelli di Fano, erano fuori per il giorno.

Sicuramente l'escursione più lunga ma più divertente è stata quella fatta il secondo giorno dal nostro arrivo fino a Campitello andata e ritorno seguendo "the route of fitness".Don Giuseppe ha ripreso le nostre prestazioni ginniche, ci sarà da ridere! Il venerdì, penultimo giorno di residenza, dopo la Santa Messa, Domenico ci ha offerto da bere anche se l'idea di ritornare a casa al caldo torrido ci rattristava un pò. Purtroppo il sabato,subito dopo pranzo la troupe dopo i saluti di rito ha staccato le tende. Un grazie doveroso a Pia e famiglia per la sua sensibilità, ed un graziepiù che dovuto ai nostri autisti, che si sono sacrificati, pur senza compenso. L'albergatrice del Cavalletto forse il prossimo anno restaura lo stabile, così a Soraga ci siamo fermati a vedere una residenza gestita dagli Orionini con chiesetta attigua deliziosa, un meraviglioso bosco e Moena tutta da scoprire. Chissà che non sia la tappa del prossimo anno! Dopo un rifocillamento in un autogrill di quelli tipicamente emiliano-romagnoli forse sotto Modena avevo proprio desiderio di vedere il mio giovane uomo di casa. Alle 22.00 varco la soglia di casa. Tutto è lindo e a specchio anche la macchina e il giardino. Mi addormento in pace e con un senso di profonda gratitudine.

Grazie mio Dio

Giuseppina